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Fra i poco meno di 6.500 esemplari di Alfa 6 prodotti a partire dall'aprile 1979 ce n'è uno molto particolare. E' di colore bianco, e ha una speciale blindatura per trasportare un passeggero illustre: papa Giovanni Paolo II,  durante la visita a Milano in occasione del 20° durante il 20° Congresso Eucaristico di Milano. C'è una foto, datata 21 maggio 1983, che ritrae il Pontefice all'uscita del teatro alla Scala di Milano, in attesa di salire su questa vettura.

L'alfa 6 "papale" fa parte della Collezione storica Alfa Romeo, ma normalmente non è esposta al pubbloico. Custodita nel Deposito, è stata scelta per aprire Backstage, una serie di eventi a cadenza mensile per scoprire i pezzi meno noti della collezione.
Domenica 20 gennaio, prima data di Backstage, la Alfa 6 "papale" ha sfilato sul pistino del museo accompagnata da una decina di altre vetture della stessa serie, di proprietà di privati.
 
Quindi è stata trasferita in sala Giulia, dove era in programma una conferenza. Come ha spiegato il curatore del Museo Alfa Romeo, Lorenzo Ardizio, "non erano certo poche le Alfa 6 blindate e spesso in uso ai ministeri. Quella messa a disposizione per la visita del Papa ha però specifiche diverse da quelle normalmente allestite dai carrozzieri, nonostante proponga soluzioni simili: blindatura della scocca, dei vetri, radiotelefono ed impianto antincendio. Non vi sono targhette o diciture che la riconducano ad un carrozziere specifico e presumibilmente era stata allestita internamente: questo spiegherebbe anche l'anomalia per cui, secondo i registri di produzione essa risulta prodotta del 1984, quando invece è stata utilizzata e fotografata – con targa prova – nella visita papale dell'aprile 1983"
 
Quali erano le caratteristiche dell'Alfa 6?  "La lunga gestazione di questo modello è cosa ben nota e dalla prima presentazione all'IRI del 1975 si sono susseguiti molti brogliacci, capitolati tecnici a riproporre il progetto. Per la verità, spesso molto simili: vi era una sorta di ostinazione da parte dei tecnici nel voler produrre questa vettura. Fra i punti fermi, la berlina a quattro porte con disposizione meccanica tradizionale, utilizzante un nuovo motore a V con parziale utilizzo di organi derivati dalle altre vetture di serie. Ma anche una vettura capace di 'rispecchiare al massimo livello l'immagine di marca Alfa Romeo per quanto riguarda le prestazioni'"
 
 Una curiosità, infine, sul nome. Anche qui c'è un backstage: "Una volta definito il progetto, restava da definire il nome della nuova vettura. Per prima cosa, Alfa Romeo chiese aiuto alla sua rete vendita: gli 'organizzati' risposero con entusiasmo e le proposte arrivate erano addirittura 179. Di queste, sono state selezionate quattro ipotesi: 2.5, Duemilacinquecento, 256 e 6C. Come era stato per la Duetto , non mancarono però anche proposte più originali e curiose: Prestige, Superalfa, Ammiraglia, Alfona, Monza, Le Mans, Grand Prix e Freccia d'Oro. Ma anche Lady, Vedette, Nivola, Futura, Iride e Desirée.
 

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