04/11/2019 13:00

Diario di viaggio Alfa

di Thiago Oom

L’Alfa Romeo Giulietta Sprint del 1959 è stata comprata da mio padre, Thiago Oom, 32 anni fa. Mio padre amava le auto classiche, in particolare le Alfa Romeo. Quando è morto (il 14 ottobre 2009, esattamente 10 anni fa, nello stesso giorno in cui ho visitato il museo Alfa Romeo) possedeva 4 Alfa: una GTV6 del 1983, una Alfetta del 1980, una GTA del 1966 e la Giulietta. Per motivi economici abbiamo deciso di vendere tutte le altre, eccetto la Giulietta che era la mia passione.
La Giulietta era in buone condizioni quando mio padre l’ha comprata, aveva tutte le parti originali. Nonostante questo mio padre, che era un perfezionista, l’ha restaurata, lasciando le parti originali che erano in buone o medie condizioni. E così è rimasta fino a oggi.
 
Circa 13 anni fa ho detto a mio padre che un giorno sarei andato con la Giulietta da Lisbona, dove viviamo, fino a Milano-Arese, dove la macchina è nata. La mia idea era di farlo nel 50° anniversario della macchina, ma era l’anno in cui è morto mio padre, e allora ho deciso che ci sarei andato per il 60°. Finalmente il sogno si è avverato.
Quando pensavo al viaggio ad Arese non avevo dubbi sul fatto che l’avrei fatto su strade che ben si si adattano al carattere agile e sportivo della Giulietta Sprint.
Siamo un gruppo di amici a Lisbona appassionati di auto classiche, chiamato “Amigos do Clássicos” che si riunisce più o meno ogni due mesi per un tour mattutino attraverso piccole, affascinanti e magnifiche strade di campagna intorno a Lisbona. Naturalmente amiamo ammirare le nostre auto, ma la cosa più importante per il gruppo è proprio la gita. La mattina si conclude sempre con un pranzo durante il quale condividiamo l’esperienza di guida, le curve, la musica del motore e così via. Proprio questo spirito mi è stato di ispirazione per l’itinerario tra Lisbona e Arese. Non era questione di visitare questa o quella località, ma la sfida di dimostrare che una Giulietta Sprint di 60 anni (e la sua compagna di viaggio 2000 Berlina) erano ancora in grado di affrontare un viaggio fino ad Arese attraverso strade che già esistevano quando lei è nata.
Sentivamo che questa avventura aveva bisogno di un simbolo che rappresentasse lo spirito del viaggio, ed è per questo che abbiamo pensato a un logo da apporre sulle portiere delle auto. Al centro c’è il logo Alfa Romeo, sopra il luogo di partenza e di arrivo del nostro tour e relative date, in basso il “numero”, in questo caso l’anno di nascita delle vetture.
 

Giorno 1 \ 8 Ottobre 2019: Lisbona – Elvas, confine con la Spagna (209 km)
Partiamo da Lisbona alle 17,30 da Lisbona, davanti al Padrão dos Descobrimentos (il monumento alle Scoperte) realizzato nel 1958 dall’architetto Telmo Cottellinni, in onore dei portoghesi che sono partiti dal fiume Tago alla scoperta del mondo. Arriviamo a Elvas, confine portoghese, alle 19,30. Obiettivo del giorno è di arrivare al confine, così prendiamo l’autostrada, e arriviamo in tempo per cenare in un famoso ristorante della zona.
 
Giorno 2 \ 9 Ottobre 2019: Elvas -  Logroño (676 km, 10 ore di guida)
Partiamo alle 8,30 da Elvas e passiamo il confine con la Spagna. E’una strada nazionale, ed è buona. Proseguiamo in direzione di Caceres, Plasensia, Segovia e Avila. Dopo pranzo ci dirigiamo verso il nord della Spagna e arriviamo verso le 19 a Logroño. E’ un bel viaggio, e le auto sono in ottima forma.

Giorno 3 \ 10h Ottobre 2019 – Logroño – Saint Girons (496 km, 9 ore di guida)
Le nostre aspettative per questa giornata sono molto alte, finalmente stiamo arrivando su strade belle e impegnative. Partiamo alle 9 dopo aver controllato il livello di olio e acqua. Giulietta è perfetta. Passiamo da Pamplona e guidiamo su stupende strade secondarie, in mezzo alle montagne. Arriviamo al confine con la Francia in una località chiamata “El Portalet” in Spagna ed entriamo nel Parc National des Pyrenées in France alle 11,30: è veramente un’emozione, abbiamo appena attraversato Portogallo e Spagna e le auto sono ok! Guidiamo attraverso i Pirenei in direzione del mare.
Guidare attraverso i Pirenei è una delle cose migliori che si possano fare con un’auto storica, specialmente un’Alfa Romeo. Dobbiamo imporci di andare piano, mentre l’Alfa sembra ripeterti “per favore, almeno una curva più veloce…” All’ora di pranzo arriviamo in un paese delizioso in mezzo alle montagne, chiamato Laruns. Una volta scelto un piccolo ristorante con una bella terrazza, fermiamo le auto e tutti nel villaggio ci guardano, fanno foto e parlano delle macchine. Dopo pranzo torniamo in macchina e continuiamo a percorrere fantastiche strade. Arriviamo a Saint Girons intorno alle 19,30 ma prima decidiamo di andare a Lourdes.
 
Giorno 4 _11 Ottobre 2019: Saint Girons/La Ciotat (511 km, 11 ore di guida)
Ancora una volta controlliamo acqua e olio e lasciamo l’hotel alle 8,30. Andiamo in un garage perché la compagna di viaggio della Giulietta, la Berlina 2000 del 1973 di Miguel Carrasco, comincia ad avere qualche problema alla trasmissione. Il controllo rivela che il giunto cardanico non è in buone condizioni, ma è un’Alfa Romeo, quindi si va avanti!
La strada è bellissima, e ci dirigiamo verso il mare. Al mattino guidiamo su strade di montagna, ma dopo pranzo decidiamo di prendere l’autostrada, perché la Berlina ha ancora problemi alla trasmissione. Per consolarci, decidiamo di andare a vedere il famoso Hippodrome di Marsiglia. Abbiamo completamente dimenticato che è venerdì e sono le 18 del pomeriggio: in un attimo ci troviamo imbottigliati nel traffico. La Giulietta comincia a lamentarsi “Odio gli ingorghi, per favore portatemi fuori da qui al più presto!” Mezz’ora dopo, la Giulietta inizia a perdere acqua, e subito ci fermiamo. Il mio amico Miguel Carrasco e Nuno França, a bordo della Berlina 2000, sono un’incredibile coppia: in un attimo cominciano a lavorare sulla macchina, uno sdraiato per terra e uno con le mani nel motore. Trovano il problema, un tubo che si è rotto. E io penso: non è possibile che il mio viaggio tanto a lungo sognato possa finire per colpa di uno stupido tubo rotto…. Ma il fantastico duo Miguel & Nuno in mezzo all’ingorgo, con le macchine che passano a destra e sinistra vicino a noi, riparano il tubo, prendono il liquido per il radiatore che avevano nel bagagliaio della Berlina (una specie di officina viaggiante) e in meno di 30m minuti la Giulietta è di nuovo in pista. Sembra quasi il pit-stop di un GP di Formula 1. Grazie Miguel e Nuno!
Finalmente arriviamo in hotel a La Ciotat, e dopo la performance dei miei amici andiamo a cena in un bel ristorante sul Mediterraneo. E’ stata una giornata stressante, finita però nel migliore dei modi.
 
Giorno 5 _ 12 Ottobre: La Ciotat/Monaco (264 km, 9 ore di guida)
Miguel e Nuno sono preoccupati per le traverse di trasmissione della Berlina, così decidiamo di cercare un posto dove poter ispezionare la macchina. Dopo aver controllato e visto che la trasmissione è in cattive condizioni, decidono di andare direttamente a Milano con l’autostrada, pian piano, per essere certi di raggiungere l’obiettivo, cioè il Museo di Arese. Sono 8 ore di viaggio, ma ce la fanno, e l’Alfa Romeo Berlina 2000 del 1973 arriva da sola a Milano, quindi una delle due auto ce l’ha fatta!
Noi invece manteniamo l’itinerario deciso alla partenza, e ci dirigiamo verso la Costa Azzurra, sempre con il mare a vista. E’ una strada che bisogna assolutamente fare, con il fascino e il glamour che tutti abbiamo visto nei film…Ci fermiamo a St. Tropez per pranzo. C’è una Porsche Parade, penso ci siano più di 200 Porsche, ma l’Alfa non passa inosservata: applausi, foto e commenti sono una costante. Dopo pranzo ci dirigiamo ancora verso il mare, e ci fermiamo per un caffè a Cannes. Quindi decidiamo di andare direttamente a Monaco, ed è veramente una bella esperienza. Ci fermiamo davanti all’Heritage Hotel e facciamo qualche foto alla macchina, ma non siamo gli unici, ci sono un sacco di paparazzi. Quindi andiamo al Casino, e in mezzo alle Ferrari, Porsche, Rolls Royce, Lamborghini e altre auto di lusso c’è anche una Alfa Romeo Giulietta del 1959 che brilla più di tutte le altre auto moderne. E’ un momento unico, che non dimenticherò mai. Dopo le foto facciamo 3 volte il circuito di Formula 1, veramente emozionante: Monaco è un luogo magico per le auto, e noi ci immergiamo in questa magica atmosfera.
 
Giorno 6 _ 13 Ottobre 2019: Monaco/Milano (457 km, 8 ore di guida)
Ed eccoci all’ultimo giorno di viaggio. Come al solito, dopo colazione controlliamo i livelli di acqua e olio (tutto ok!) e iniziamo a percorrere l’iconica strada attraverso le Alpi italiane. E’ l’ultimo giorno di vera guida e ci siamo tenuti per la fine la “crème de la crème”: l’incredibile strada del Col de Turini, universalmente nota come il palcoscenico dell’impegnativo Monte Carlo Rally. Naturalmente il nostro ritmo è diverso, ma la bellezza della strada toglie il fiato e l’infinita serie di tornanti una delizia per chi davvero ama la guida. Da Monte Carlo arriviamo al confine italiano dall’altro lato delle Alpi. Il viaggio di ritorno dalle Alpi lo facciamo attraverso la SP255, straordinaria e molto stretta. Raggiungiamo Milano a fine giornata dopo una gloriosa tratta di 457 km e una sensazione unica: “SI, ce l’abbiamo fatta!”. Troviamo i nostri amici della Berlina e andiamo a cena, quindi ci riposiamo perché siamo veramente stanchi.
 
Giorno 7 _ 14 Ottobre: visita al Museo Storico Alfa Romeo ad Arese
Finalmente abbiamo raggiunto il nostro obiettivo! Dopo 2.807 km abbiamo raggiunto il luogo che avevo così a lungo desiderato e, credetemi, ne è valsa la pena! Trascorriamo una giornata indimenticabile. Cominciamo con uno shooting fotografico delle due auto davanti all’ingresso del museo, quindi andiamo sulla pista interna. Poi naturalmente visitiamo il museo Alfa Romeo, che è veramente interessante e ricco di storia. Pranziamo al ristorante del museo, con una torta di compleanno per festeggiare il 60° compleanno della Giulietta. Nel pomeriggio andiamo nel parco di una splendida villa storica, la Villa Litta Borromeo di Lainate, un luogo veramente incantevole dove facciamo altre bellissime foto alle nostre auto. E’ veramente una grande giornata.

Il giorno dopo, prima di tornare a casa, andiamo a Torino per visitare l’Heritage Hub. E’ uno spazio notevole con auto storiche del gruppo FCA, soprattutto Fiat e Lancia. Molto bello.

Come si può facilmente capire, è stato un viaggio epico che non dimenticherò mai, e che è stato reso possibile grazie al supporto dei miei compagni di avventura:

 Francisco Vasconcelos che ha fatto gli itinerari, ha trovato gli alberghi e messo un sacco di entusiasmo in questo progetto
 João Clara,  mio grande amico e co-pilota, molto paziente
• Miguel Carrasco, il proprietario della Berlina 2000, un amico sempre positivo
 Nuno França, un grande compagno di viaggio, e molto competente sulla meccanica.

L'intera raccolta di foto potete trovarla sulla nostra pagina Facebook https://www.facebook.com/pg/museoalfaromeo/photos/?tab=album&album_id=2125471507761425 

Tags: Alfa

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