Dagli anni 50 ad oggi

Foto di due auto Alfa Romeo degli anni 70 in piazza San Marco a Venezia
 
Foto di un’auto Alfa Romeo in moto in pista

Nel 1945 Gobbato viene assassinato e il compito di demilitarizzare Alfa Romeo è affidato a Pasquale Gallo. La progettazione, intanto, passa sotto la guida di Orazio Satta Puliga e della sua squadra. La produzione riprende faticosamente ma è ormai chiaro che dovrà abbandonare la connotazione elitaria-artigianale per industrializzarsi.
Nel frattempo le “Alfetta” 158 e 159 dominano i primi due Campionati del mondo della neonata Formula 1 e sul mercato debutta la 1900, per la prima volta dotata di scocca portante e prodotta in catena di montaggio.
Agli inizi degli anni Cinquanta Giuseppe Luraghi giunge ai vertici dell’azienda e vi rimarrà fino al 1974. Sarà un periodo di enorme sviluppo: Giulietta e Giulia faranno raggiungere ad Alfa Romeo proporzioni inaspettate, con un ritorno di immagine oltre ogni previsione. All’alba degli anni Sessanta prenderà il via la costruzione del nuovo stabilimento di Arese e della pista di Balocco.
Infine sarà varato il progetto Alfasud, mentre “Alfa Nord” metterà in produzione l’avveniristica Alfetta e le sue derivate: vetture moderne, veloci, tecnologicamente avanzate e apprezzate dal mercato.
La crisi energetica e una difficile situazione sociale, sindacale, politica e gestionale, però, decreteranno presto l’insorgere di nuove difficoltà.

Nel 1986 la crisi di Alfa Romeo sembra ormai irreversibile e Finmeccanica si trova costretta a cedere l’azienda al Gruppo Fiat. Seguono anni controversi, in cui a successi sportivi e commerciali si alternano periodi molto meno floridi. È il periodo della 164 e della 155, fino al grande passo in avanti segnato dalle 156, 147, 8C Competizione, Mito e Giulietta. E finalmente la 4C, che apre una nuova epoca.
 Nel frattempo nasce Fiat Chrysler Automobiles e si pongono le basi per un grande rilancio che ripartirà proprio da Alfa Romeo, da Milano, dalla sua tradizione e dal suo futuro.


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