Poco più di duemila esemplari prodotti nell’immediato Dopoguerra destinati per la maggior parte a Carabinieri, Esercito e Polizia. Ma l’Alfa Romeo 1900 M, soprannominata “Matta”, è stata protagonista anche in campo civile. Come l’esemplare di colore bianco che nel 1967 partì, insieme a una spedizione di quattro Giulia Super guidata da Maner Lualdi, per un viaggio di 27mila chilometri attraverso 24 Paesi, dalla Città del Vaticano fino a Canton, in Cina, portando un messaggio di pace.
 
Domenica 17 marzo la Matta del Raid e della Fratellanza e della Pace è stata protagonista di un evento al Museo Storico Alfa Romeo di Arese, nell’ambito di Backstage, un ciclo di incontri dedicati all’approfondimento di capitoli meno noti del marchio.
  
Una conferenza ha raccontato gli interventi di trasformazione che hanno permesso all’anziana fuoristrada del Biscione – la vettura in oggetto era stata costruita nel 1955 – di partecipare al massacrante raid fungendo da supporto tecnico, officina mobile e magazzino ricambi per le Giulia Super protagoniste dell’impresa. Le due Matta avevano in comune l’adozione di un tetto rigido ottenuto modificando i lamierati del furgone Romeo, un riscaldatore per l’abitacolo e molte modifiche di dettaglio. L’allestimento interno era però differente: una delle due era predisposta per il trasporto di pezzi di ricambio ed attrezzature ingombranti quali sospensioni, cambi, componenti di motori. Quella conservata dal Museo era invece dotata di cassetti e ripostigli per materiali più piccoli ma anche predisposta per il montaggio al posteriore di una piccola gru, ancora presente a bordo, capace di intervenire sul campo come in una piccola officina. Fra i ricambi ancora sulla vettura, vi sono infine due parabrezza in plexiglass appositamente commissionati per le Giulia del raid.
 
Accanto alla descrizione dell’esemplare e della sua storia, a cura del Museo Alfa Romeo, la seconda parte della conferenza è stata svolta con la collaborazione del Registro Alfa Romeo Matta che ha concluso ad Arese, con la tappa al Museo, il raduno annuale. Si sono ripercorse le tappe principali della spedizione, le drammatiche caratteristiche del percorso, le condizioni estreme del clima e le controverse circostanze politiche che hanno visto concludere a Canton il viaggio, dopo il blocco imposto dalle autorità cinesi, contrarie ad una spedizione di pace che portava con sé un messaggio del pontefice.
 
Prima di assistere agli interventi, il numeroso pubblico presente ha però avuto l’opportunità di godere di uno spettacolo unico quando la Matta del Raid ha percorso in parata la pista interno del Museo, guidando un convoglio di vetture gemelle appartenenti ad appassionati collezionisti.

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