05/12/2017 13:00

​È stato inaugurata presso l'Headquarter parigino della Federazione Internazionale dell'Automobile in Place de la Concorde, la FIA Hall of Fame, galleria realizzata per celebrare la storia della Formula 1 e rendere omaggio agli eroi che hanno reso grande questo sport motoristico attraverso i decenni.
Allo stesso tempo, la Hall of Fame nasce con l'obiettivo di raccontare i valori cardine della competizioni: passione, eccellenza, innovazione, integrità e rispetto per gli altri concorrenti, così che siano di ispirazione per i futuri campioni del motorsport.
L'evento di presentazione ha coinciso con la prima cerimonia annuale di investitura: all'Automobile Club de France saranno infatti celebrati trentatré piloti che hanno vinto, almeno una volta, il titolo più importante dell'automobilismo sportivo, il FIA Formula One World Championship.

Presenti più di 20 piloti e, al loro fianco, alcune delle vetture più iconiche della storia della Formula Uno. Tra queste non poteva mancare la leggendaria Alfa Romeo 158 "Alfetta", portata alla gloria da Nino Farina e proveniente da "La macchina del tempo - Museo Storico Alfa Romeo" .La sua presenza è quanto mai attuale, visto il ritorno del marchio Alfa Romeo in Formula 1.

Già al suo debutto, nel 1950, Alfa Romeo vinse il primo campionato mondiale piloti con Nino Farina proprio con l'Alfa Romeo 158, che vide la luce alla fine degli anni Trenta. Le vetture furono affidate alla squadra delle tre "F": Nino Farina, Juan Manuel Fangio e Luigi Fagioli, un terzetto per il quale, secondo il progettista Giuseppe Busso, "il problema principale era decidere quale dei tre piloti avrebbe dovuto vincere il campionato". Delle sette gare valide per la classifica, la 158 se ne aggiudicò sei, disertando come tutti i costruttori europei la 500 Miglia di Indianapolis.
A partire dal debutto al GP di Silverstone, l'Alfa Romeo sarà imbattuta, conquistando i primi tre posti della classifica e vedendo Giuseppe "Nino" Farina primo iridato della neonata Formula 1.
Un successo ripetuto nell'annata successiva, quando la monoposto 159 conquistò nuovamente il titolo mondiale grazie al campione Juan Manuel Fangio.


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