23/06/2016 11:00

   
Dal 23 al 26 giugno la contea inglese del West Sussex ospita uno tra i più prestigiosi eventi del motorsport internazionale. All’ appuntamento partecipano alcune preziose vetture storiche dei marchi Alfa Romeo, Abarth e Fiat, insieme alle ultime novità FCA, confermando quell'indissolubile legame tra icone del passato e vetture di attuale produzione.
   
FCA partecipa all’edizione 2016 del famoso “Goodwood Festival of Speed” che si svolgerà, dal 23 al 26 giugno, nella contea inglese del West Sussex, ed è considerato uno tra i più importanti eventi internazionali dedicati al motorsport. Tra la Gara in salita, mostre a tema ed esposizioni di vetture storiche e attuali, la manifestazione richiama ogni anno oltre 150.000 persone tra appassionati e collezionisti provenienti da tutto il mondo.
  
Al prestigioso evento prendono parte alcune preziose vetture storiche dei marchi Alfa Romeo, Abarth e Fiat appartenenti alla collezione di FCA Heritage, la nuova struttura che coordina tutte le azioni dell'azienda nel mondo dell'automobilismo storico. In particolare, il brand Alfa Romeo è presente con i modelli Giulia TI Super (1963), 1750 GT Am (1970), 33 TT 12 (1975) e 33.3 litri Le Mans (1970), tutti appartenenti al Museo Storico Alfa Romeo di Arese, denominato "La macchina del tempo" (informazioni e orari sull'Homepage del sito: www.museoalfaromeo.com). Completano lo schieramento la mitica 124 Abarth Rally Gr. 4 (1975) e la Fiat S 61 Corsa (1908).
  
Le vetture d’epoca saranno esposte al Brooklands Paddock e alcune di esse affronteranno la principale attrazione del Festival of Speed, il percorso “misto-veloce” della Goodwood Hillclimb. Il tracciato di quasi 2 chilometri inizia con una strada costeggiata da alberi attraverso l'angolo meridionale della Goodwood Estate, per poi svoltare con decisione davanti alla Goodwood House prima di inerpicarsi su una strada irta e stretta racchiusa tra muri di pietra e fitti boschi verso l'ippodromo, che domina sulla cima delle maestose South Downs. Da sottolineare che il dislivello del tracciato, dall'inizio alla fine, è di quasi 100 metri ed è particolarmente tecnico e difficile, al punto di mettere a dura prova le doti di concentrazione e velocità dei migliori piloti del mondo.
  
 Infine, queste rarità automobilistiche saranno accompagnate delle ultime novità FCA, confermando quell'indissolubile legame tra icone del passato e vetture di attuale produzione. In rappresentanza del marchio Alfa Romeo saranno presenti la supercar 4C Spider, l’icona moderna del marchio, e le nuove Giulietta e Mito che di recente sono state rinnovate presentando uno spiccato family feeling con la nuova Giulia. Protagonista indiscussa dell’evento inglese sarà proprio quest’ultima vettura – nelle versioni Super e Quadrifoglio - che rappresenta l'espressione più autentica del marchio, oltre che simbolo dell'eccellenza tecnologica e stilistica italiana. 
  
Alfa Romeo Giulia TI Super (1963)
Nel 1962 debutta la Giulia, berlina con uno stile rivoluzionario e di rottura. Il claim della pubblicità la definisce “disegnata dal vento”: il coefficiente aerodinamico della “Giulia” segna un ottimo 0,34, un valore ancora oggi competitivo. Questa berlina sportiva diventa la spina dorsale della produzione Alfa Romeo, e rappresenta il modello di trait d’union produttivo tra il Portello e Arese. La Giulia è la prima vettura di grande serie con un cambio a cinque marce e tra le prime con la scocca a struttura differenziata: in caso di urto la cellula dell’abitacolo viene preservata, garantendo una maggior sicurezza dei passeggeri. Il motore 1600 a quattro cilindri della Giulia ha basamento e testa in alluminio invece della ghisa, è sostanzialmente derivato dal “milletrè” della Giulietta (lanciata nel 1954) e rimane un propulsore estremamente sofisticato e performante, oltre che molto longevo. Le eccezionali caratteristiche dinamiche e progettuali della Giulia la proiettano, nelle sue varie versioni, a lusinghieri e incredibili risultati nelle competizioni. La “Giulia TI Super” del 1963 (112 cv e 190 km/h), è la più rara e prestigiosa tra le berline Giulia: la versione “ready-to-race”, realizzata in 501 esemplari, quasi tutti in tinta “Biancospino”, con l’emblema del Quadrifoglio sulle fiancate e sul cofano del bagagliaio e con la carrozzeria “snellita” per migliorare ancora di più le già ottime prestazioni. La TI Super ha allevato una generazione di piloti che sono poi passati alle formule “maggiori”, permettendo loro di mettersi in luce con le vittorie e i piazzamenti conquistati al volante della berlina milanese. La TI Super è particolarmente adatta per le corse su strada: non a caso nel suo palmares si annovera, tra i successi più significativi, la vittoria di classe al “Tour de France Auto” del 1963. Al termine della loro lunghissima carriera commerciale, le vetture della serie Giulia superano il milione di esemplari prodotti.
   
Alfa Romeo 1750 GT Am (1970)
Quattro fari rotondi, profilo rialzato e aggressivo, grandi passaruota: caratteristiche che rievocano lo spirito tecnologicamente avanzato della serie “Alfa Giulia GTA”. Il nome GT Am (dove "Am" sta per "America") si riferisce alla versione venduta sul mercato nord-americano, in quanto l’Alfa Romeo impiegava la versione 1750 GTV con iniezione come modello per l'omologazione negli Stati Uniti. Costruita in 40 esemplari, la GT Am è alimentata da una iniezione meccanica Spica o Lucas, sprigionava una potenza fino a 220 CV a 7200 g/min dal suo motore da 2 litri. La carrozzeria era in lamiera d'acciaio ma si riuscì comunque a realizzare una significativa riduzione di peso di 150 kg su 900 grazie all’utilizzo di pannelli laterali e posteriori in plastica. Con questo l’Autodelta riuscì a raggiungere spettacolari risultati: nel 1970 vittoria del Campionato Europeo Turismo con l'olandese Toine Hezemans e nell’anno successivo il primo posto nella categoria costruttori. Piloti eccellenti come Hezemans, Andrea de Adamich, Carlo Facetti o Nino Vaccarella riuscirono a valorizzare tutto il potenziale dell'auto - che poteva erogare fino a 240 CV a 7500 g/min e sfrecciare a 230 km/h -sfidando persino la BMW CSL da 3 litri o leFord Capri e le Chevrolet da 5 litri. Alla 24 Ore di Spa nel 1970 tre Alfa Romeo GT Am si posizionarono dietro una BMW Alpina da 3 litri al secondo, terzo e quarto posto. Un'epoca d'oro per Alfa Romeo nelle corse automobilistiche.
 
Alfa Romeo 33 TT 12 (1975)
La 33 TT 12 debutta il 5 Maggio 1973 alla “1000 Km di Spa-Francorhamps”, quando il Campionato Mondiale Marche sta vivendo un periodo di grande popolarità e grande impegno da parte dei più prestigiosi costruttori (fra i quali non manca di Certo Alfa Romeo, con la prolifica famiglia delle “Tipo 33”). La denominazione “33”, portata al debutto nel 1967, è ormai divenuta leggenda; la sigla “TT” significa “Telaio Tubolare” (derivato dalla precedente 33 TT3 con motore 8v) e “12” è il numero dei cilindri dell’inedito propulsore boxer di tre litri in grado di superare la soglia dei 500 CV e la velocità di 330 km/h. Alle novità della meccanica si aggiungerà una carrozzeria dall’aereodinamica inconsueta e dall’estetica inconfondibile, caratterizzata da due pinne laterali e dal vistoso “periscopio” con la presa d’aria dell’alimentazione. L’annata dell’esordio 1973 è dedicata allo sviluppo della nuova Sport Prototipo. Nel 1974 la 33 TT 12 inizia a cogliere i primi successi. Sarà però il 1975 l’annata d’oro: i migliori piloti dell’epoca portano le vetture a dominare sette delle otto gare in calendario, conquistando così l’ambito Mondiale Marche, il quarto alloro assoluto nella storia dell’Alfa Romeo. Gli “eroi” della 33 TT 12 si chiamano Andretti, Bell, Brambilla, Ickx, Lafitte, Mass, Merzario, Pescarolo, Scheckter, Stommellen e Vaccarella.
  
33.3 litri Le Mans (1970)
La 33.3 litri è l’evoluzione della precedente versione “2 litri”: il motore è un 8 cilindri a “V” di 2998 cc, a 4 valvole e a iniezione indiretta e sviluppa 400 cv a 8000 giri/min, mentre la trasmissione è a sei rapporti. Il telaio è a scocca portante formato da pannelli di alluminio e titanio, con un passo praticamente invariato rispetto alla 33.2. La velocità massima raggiunge i 330 km/h, e sarà la versione del 1971 quella che raccoglierà i maggiori successi, tra cui la vittoria alla Targa Florio con Vaccarella-Hezemans.

Tags: Alfa

condividi su

Logo Facebook Logo Twitter Logo Linkedin